PERCORSO ARTISTICO

LETTERE A FRASCAROLI


ANTOLOGIA CRITICA

  • "… La ricerca di Frascaroli nasce dall'esigenza di rappresentare la realtà con un proprio metro visivo, badando a far emergere la forza interiore che lo spinge ad amare le "Nature Morte" (“I soggetti di ferma", com'erano definite nel Seicento), ed i "Paesaggi" risaltanti dell'Oltrepò. Egli ha l'accortezza di rendere le sue immagini, dipinte ad olio, piacevoli, elaborate con un felice contrasto chiaroscurale, come avviene nel ritrarre la testa del "David" di Michelangelo, in cui la scultura pare accendersi di bagliori tra lo spazio ardente e faustiano e la bianca effigie del giovane. Evidente l'accortezza di giostrare sui piani di luce per rendere la sintesi dell'opera con una lirica accentuazione dei volumi.

    ANTONINO DE BONO, Critico d’Arte, Giornalista, Pubblicista, Perito e Consulente Artistico del Tribunale di Milano, Direttore responsabile della rivista “Arte più Arte”, in: “Arte più Arte”, gennaio-marzo 2003, pag. 5

  • “Omnia munda mundi: tutto è puro per chi è puro nel tempio dello spirito, nella Gloria dell’Empireo e nelle sfere superiori dell’Arte eccelsa”. Il Maestro Giuseppe Frascaroli, Pictor Optimum Oltrepadano, è Artista completo e compiuto le cui opere sublimano i fortunati fruitori, proiettandoli in una dimensione tanto raffinata ed eterea, quanto coinvolgente, quale è quella dell’Armonia assoluta, dell’Eterno. Le sue raffigurazioni, siano esse a tema “Religioso” piuttosto che “Nature Silenti”, si manifestano, ad una prima valutazione critica, come pittura dotata di equilibrio perfetto tra toni e volumi, tra tecnica segnica e coloristica, ma che al contempo lascia presagire una fastosità di significati simbolici reconditi.

    GIOSUE’ ALLEGRINI, Critico d’Arte: recensione critica del 7 aprile 2007

  • «L’opera di Giuseppe Frascaroli attrae e fa riflettere per la sincera passione figurativa e il coraggio nell’affrontare i grandi temi e i perenni modelli della tradizione pittorica. L’artista non teme di far rivivere il topos del ritratto, del modello sacro, della composizione vegetale... La delicata sfida, fra i pericoli del citazionismo e delle cadute retoriche, si rivela pienamente vinta grazie alla forza decisionista dello sguardo pittorico e ad un sapiente istinto da lucido regista. L’artista riesce a sintetizzare sobriamente i tratti essenziali e strutturali dell’archetipo scelto, sia l’ovale del santo medioevale o la Madonna con Gesù bambino o la frutta raggruppata sulla tavola. Nel contempo approfondisce l’iconicità del soggetto attraverso la concentrazione cromatica degli elementi, la plasticità del colore e la tessitura geometrica del sistema"

    GIACOMO MARIA PRATI, Funzionario direttivo Ministero Beni e Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano: recensione critica del 15 aprile 2009

  • «Si sale per la scala a chiocciola e si è sotto il tetto, sostenuto da vecchie e sapienti travi di rovere. Dalle finestre vedi la campagna deserta di Bastida de’ Dossi, Basso Oltrepò pavese, tra il grande fiume e le prime colline dell’Appennino. Non sai ancora da dove venga questo silenzio, se da fuori, o da dentro di te, o dalla mite sacralità del locale. Sei probabilmente in una dimensione inconsueta, e se è una espressione cui è facile ricorrere, ma se non lo fai adesso e qui, quando lo fai? Frascaroli lavora nel rifugio che si è preparato con amore e con verità, delle quali risponde solo a sé stesso. Non c’è nulla, qui, che non sia correlato (e anzi, necessario) ai suoi quadri; ho certamente visitato, o soltanto veduto, non pochi di studi, e in più d’uno ho trovato (ma cordialissima, intelligente, rarissimamente snob, e in fondo, ci stanno benissimo) qualche citazione personale dell’artista, un ritaglio, che so? un diploma, una medaglia. Qui, nulla. La relazione con l’arte non potrebbe essere più diretta e necessaria. Qui tutto comincia con colori, tela e pennello, e finisce con il dipinto. Credo che sia per questo che ho parlato di sacralità".

    MINO MILANI, giornalista, scrittore, fumettista e storico. Prefazione al Volume d’arte: “Giuseppe Frascaroli, un maestro dell’arte figurativa”, Guardamagna Editori in Varzi, anno 2012

  • Visione, tatto, memoria, olfatto: gli odori si legano spesso alle emozioni; capita infatti, esaminando un aggraziato dipinto, di inspirarlo attraverso le narici...Ebbene, dal gesto pittorico di Frascaroli che diventa atto creativo dell’anima, dai dipinti di questo animato e vivace ritrattista di situazioni, di vita vissuta, oltre che di elementi vegetali presenti in natura, emana come un delicato profumo che ti fa “sentire” l'essenza dell'opera, che viene così arricchita e completata, coinvolgendo la totalità dei sensi...»

    LAMBERTO PIGNOTTI, padre della poesia visiva, Premio Cino Del Duca presieduto da Eugenio Montale del 1961, dedica scritta di sua mano sul libro “Giuseppe Frascaroli, la Pittura della Memoria” Ed. Guardamagna 2019 - 11 febbraio 2019

  • «Originale e intrigante l’“Autoritratto leonardesco” che Frascaroli ha voluto omaggiare al Genio rinascimentale: un’opera allegorica che colpisce per la grazia e la purezza di composizione, il misurato equilibrio spaziale, l’impeccabile resa dell’effigiato e la netta definizione plastica, seguendo, come è sua consuetudine, i canoni estetici del classicismo; gli è stata d’ispirazione un’opera di Pompeo Batoni, uno dei principali esponenti della fase di transizione tra tardo barocco e neoclassicismo".

    PHILIPPE DAVERIO, Critico e Storico dell’arte: intervista all’inaugurazione mostra “Immaginare Leonardo” a Castel Sonnino - 21 settembre 2019

  • “Papa Francesco incoraggia a mettere il suo talento artistico al servizio delle comunità, affinché ogni uomo possa incontrare la Bellezza, la Verità e la Bontà, espressioni della paternità e della misericordia divina”.

    Mons. Roberto Campisi, Assessore della Segreteria di Stato del Vaticano, lettera a Frascaroli del 21 dicembre 2023